Che belli i posti che resistono nel tempo perché si rinnovano rimanendo uguali a sé stessi.

Entri ed ogni volta ti sembra di allungare le tue radici: quei tuberi dell’anima radicati nella memoria dei muri, dei colori e delle luci di quel luogo che senti famigliare e che però è anche discreto, sempre rispettoso dei tuoi momenti, ognuno di noi ha degli spazi dove ama rifugiarsi. 

Le Iris, a Bergamo, è questa cosa.

Toni, fisico da acciuga e garbo d’altri tempi, ha aperto nel 1993 quello che i suoi clienti definiscono un angolo di Manhattan nel cuore di Bergamo, e suonerà pure un po’ iperbolica come definizione, ma infondo ci sta.

Perché a New York e a Manhattan Toni ci ha lavorato ed è lì che ha imparato a fare i cocktail come si deve e a trattare i clienti come bisogna: coccolarli sì ma senza eccessi. Dopo giri immensi in locali di tutto il mondo, Toni è tornato a Bergamo ed ha messo su il suo, che nel panorama dell’ospitalità e del “bere bene” è una solida garanzia.

Per la cronaca: Iris non sono soltanto i fiori violetti: ci sono anche bianchi, gialli, arancioni.. noi però stavolta scegliamo “Le Iris” colorate di nero, un nero talmente caldo e gioioso che dietro quel colore ci ritrovi il significato originario della parola greca Arcobaleno.

Però mi raccomando: piano coi cocktail!

- Estratti di Paolo Berizzi, Giornalista​ -